Nella sua camera, nella febbricitante bianca luce artificiale, nella camera cosparsa di carta e libri, scrive alla sua scrivania, scrive a Peter e a Penn, e la pioggia picchietta sul vetro della finestra, la pioggia imperla il vetro della sua finestra e rotola via dolcemente come lacrime.
Jack Kerouac, La città e la metropoli
Ciao, sono Sara, e oggi c’è la luna piena.
Ieri sera ho finito di leggere Mattatoio n. 5 (che secondo me è un libro immenso; ironico e intelligente come pochi altri). Prima di spegnere la luce e mettermi a dormire, ho accarezzato l’ultima pagina e ho tuffato il naso proprio a metà, per inspirare forte e catturarne l’odore.
È qualcosa che faccio spesso, perché i libri sono anche oggetti, che portano con sé una certa fisicità. Attraverso il tatto e l’olfatto possiamo raccogliere sensazioni nuove e diverse, che spesso ci aiutano a costruire la nostra personalissima memoria delle storie che racchiudono.
I libri sono fatti di carta: forse è il caso di provare a conoscere meglio questo materiale così presente nella nostra vita di tutti i giorni.
#1 - Una cosa che ho scoperto / Un mondo di carta
La carta è stata inventata tantissimo tempo fa. Il più antico frammento ad oggi conosciuto è stato ritrovato in una tomba del II secolo a.C., nel sito archeologico di Fangmatan (in Cina, non troppo lontano da Xi’an). Faceva parte di una mappa, e sembra che sia stata ricavata dalla corteccia di gelso.
A partire dal 105 d.C., la carta si diffonde in tutto l’impero cinese e comincia a essere prodotta anche a partire da canapa, stoffa, e persino reti da pesca.
Nel 751, gli arabi conquistano Samarcanda, un’importante città lungo la Via della Seta, e lì riescono a carpire “il segreto della carta”, che da quel momento si diffonde prima nei territori dell’impero islamico, e poi pressoché ovunque.
Con l’invenzione della stampa, la produzione di carta diventa sempre più massiccia, e le fibre necessarie vengono “rubate” a tessuti e stracci (da qui l’espressione “carta straccia”).
Con la rivoluzione industriale, la carta inizia a essere realizzata su larga scala, a partire dal legno.
La carta, insomma, si ottiene dalla cellulosa o da altre sostanze fibrose, che vengono disidratate e poi sciolte nell’acqua, fino a formare una pasta che si può stendere in fogli. Così:
A Fabriano, dove esiste un’antichissima tradizione cartaria, la carta viene realizzata artigianalmente, a mano.
La carta più preziosa contiene cellulosa fibrosa, estratta da piante come il cotone o la canapa. Quella derivata dal legno invece contiene la lignina, che è responsabile, nel tempo, dell’ingiallimento delle vecchie lettere e delle pagine dei libri.
#2 - Guardarsi attorno / I libri sono fatti anche di risguardi
Quando apriamo un libro, la prima e l’ultima cosa che incontriamo sono i risguardi: fogli piegati in due, da un lato incollati all’interno della copertina, dall’altro liberi di essere la prima e l’ultima facciata.
A volte i risguardi possono essere qualcosa di più di un semplice elemento di legatoria. Colorati, decorati o illustrati, costituiscono il momento di passaggio dall’esteriorità del libro al suo interno; dalla prima impressione al contenuto.
I primi risguardi decorati vengono realizzati con un’antica tecnica detta ebru. Nata in Asia Centrale, consiste nel creare disegni che galleggiano, e poi “catturarli” con un foglio.
Diffusasi anche in Europa, questa tecnica prende il nome di marmorizzazione. Richiede anni e anni di studio e un’incredibile precisione nei movimenti: una minima esitazione o un lieve tremolio delle mani possono distruggere l’intera opera in men che non si dica.
#3 - Un libro / Papyrus. L'infinito in un giunco
Ma i libri sono fatti solo di carta? In Papyrus. L'infinito in un giunco, la filologa e scrittrice spagnola Irene Vallejo racconta la storia di tutti i libri: quelli di carta, quelli di pietra, di argilla, di giunchi, di alberi, di plastica e di luce.
Papyrus è, in fin dei conti, un viaggio nel tempo e nello spazio: dai canneti di papiro sulle rive del Nilo, attraverso i roghi di libri proibiti, fino alle biblioteche in cui possiamo mettere piede ancora oggi.
Spuntini
L’odore dei libri dipende dall’umidità a cui sono stati sottoposti, dalla loro età, da dove sono stato conservati, dal tipo di inchiostro e da tante altre cose. Se vi piace sniffarli, qui vi spiegano (scientificamente) perché.
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A partire dalla carta, la gente crea cose pazzesche. Qui, per esempio, hanno raccontato la storia di Londra.
A presto (e buona luna piena),
Sara