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e ogni pausa è cielo in cui mi perdo,
serenità d’alberi a chiaro della notte.
Salvatore Quasimodo
Ciao, sono Sara, oggi c’è la luna nuova, e questa è Cartões postais: la rubrica di afilorefe in cui si mescolano immagini e parole.
Torno con una notizia. Dopo lunga meditazione, ho capito che vorrei dare spazio a tutte le riflessioni, i dubbi, le emozioni, le prese di posizione (eccetera, eccetera), che vanno a formare, giorno dopo giorno, ora dopo ora, pezzettino dopo pezzettino, la mia esperienza di insegnante.
Così, oggi, nasce ufficialmente la mia nuova newsletter. Si chiama Mattone: ti va di iscriverti?
Nelle ultime settimane: non ho scritto, non ho scattato fotografie, non ho letto romanzi.
Quando inizia l’anno scolastico, mi immergo in un tempo sospeso – fatto di incontri, domande, intenzioni – che sono solita attraversare lasciando per un attimo da parte tutto il resto.
Cerco di ripartire da uno sguardo che sia in grado, prima di tutto, di soffermarsi sulla realtà e di osservarla alla luce delle nuove relazioni che sto andando a scoprire e a costruire.
Quest’anno lavorerò fino a giugno in un CPIA: un centro per la formazione degli adulti. Insegno Italiano, Storia e Geografia a persone che hanno più di 16 anni, quasi tutte straniere.
Mi hanno assegnato tre classi: una al corso serale e due nella scuola del carcere della mia città.
“Sarà un’esperienza umana intensa” mi hanno detto prima che cominciasse.
E in effetti lo è.
Per esempio quando mi fermo a osservare il cielo, ogni mattina, prima di entrare dentro la prigione, e poi quando guardo subito verso l’alto non appena ne esco, e penso a chi invece ho lasciato dietro di me.
“Sarà un’esperienza umana intensa”.
Per esempio quando un’ora di lezione prende una nuova forma, alla luce di un pensiero che ha tenuto sveglio uno studente per tutta la notte, o di una domanda a cui non so rispondere.
A volte chiudo per un paio di secondi gli occhi e penso a una foresta. Alla scuola come tempo significativo, come luogo accogliente, come comunità in cui si possano mettere radici e crescere verso l’alto, con tutte le ramificazioni possibili.
“Sarà un’esperienza umana intensa”.
Per esempio quando si posano gli occhi negli occhi, e per un momento ci si ricorda che dentro ognuno di noi il giorno può farsi oscuro e la notte può brillare di luce.
Buon inizio di dicembre e a presto,
Sara
Non solo per te, ma anche grazie a te...sarà un'esperienza umana intensa
Bentornata, Sara! Mi è mancata la tua "voce scritta" che mi tiene compagnia nei tragitti in metro. Non vedo l'ora di leggere nuovi spunti di riflessione!