Ciao, sono Sara, oggi c’è la luna nuova, e questa è Cartões postais: la rubrica fotografica di afilorefe.
Complici il compleanno di una persona importante e alcune congiunzioni astrali, sul finire di agosto, sono passata dalla Valpolicella.
Per chi associa questa zona solamente ai vigneti, segnalo anche:
Il tempo di Minerva
Un piccolo sito archeologico unico nel suo genere, ancora in fase di esplorazione.
L’appassionata guida turistica che (per caso e per fortuna) abbiamo incontrato sul posto ci ha raccontato con trasporto la storia del tempio e ci ha regalato questa perla di saggezza:
Come dico sempre io, potete anche essere arrabbiati col mondo intero, ma se venite qua, vi calmate.
Ecco, se capitate in zona, andateci e provate a trovare la pace.
Il paese di San Giorgio di Valpolicella
Un borgo in cima a un cucuzzolo, stretto stretto attorno a un’antica pieve.
Nella piazza trovate un bar piuttosto simpatico. Il panorama è davvero speciale: ulivi e vigneti a perdita d’occhio, fino al Lago di Garda che luccica al sole.
Qui in Valpolicella lo chiamano ridendo “San Giorgio Ingannapoltron” perché se si decide di andarci a piedi, nonostante dal basso sembri molto vicino, in realtà si può raggiungere solamente dopo un cammino lento e faticoso.
Le dimore storiche
Sono tante, tantissime, rigorosamente da avvistare mentre si vaga tra i colli.
Consiglio: se potete, girate la Valpolicella in bici. Ci sono un sacco di itinerari interessanti, che portano tra i paesini e in mezzo alle vigne, e percorrono strade sterrate, sentieri erbosi e discese rocciose.
Curiosità: mentre partivamo per tornare a casa, abbiamo incrociato diversi gruppi di camminatori, pronti a lanciarsi nella Magnalonga Settembrina: una passeggiata enogastronomica (qui il menù di quest’anno).
Ciao e ricordate che oggi è la Giornata internazionale della non violenza,
Sara