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Afilorefe #2: Orrore

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Afilorefe #2: Orrore

Su, apri! Non hai sentito il mio toc, toc, toc?

Sara Cappelletti
Oct 20, 2021
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Afilorefe #2: Orrore

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Cappuccetto rosso? Cappuccetto rosso? Su, apri la porta. Su, apri! Non hai sentito il mio toc, toc, toc? Allora vuoi che soffi?

Shining


Ciao, sono Sara, e oggi c’è la luna piena.

Halloween è alle porte. E allora spalanchiamole.

Questa è Orrore: il numero due di Afilorefe.


#1 - Una cosa che ho scoperto / Cartoline da incubo

I romanzi e i film dell’orrore fanno paura.

Ma anche le vecchie cartoline di Halloween non scherzano. Succede un po’ di tutto. A quanto pare, quando non hanno niente da fare, i diavoli si rilassano seduti sulla testa delle zucche.

Hallowe’en / Missouri Historical Society

Forse proprio per colpa di questi diavoli, è meglio che i bambini non si guardino allo specchio, se non vogliono vedere cose che non vogliono vedere.

Halloween in clown suite / WorthPoint

Ma attenzione, non fate rumore: ci sono i fantasmi!

"Sh! Ghosts!" / The Henry Ford Museum

In ogni caso, anche le zucche vogliono andare in paradiso.

Is there a Heaven for Pumpkinheads? / Swallowtail Garden Seeds Collection

#2 - Guardarsi attorno / Il piacere del terrore

Esiste un misterioso e mostruoso connubio tra repulsione e attrazione, di fronte all’orrore.

Quando guardiamo un horror, leggiamo un romanzo gotico, o giriamo per le strade la notte di Halloween, decidiamo (anche) di confrontarci con quello che ci spaventa. Siamo nella posizione di esorcizzare le nostre paure e di controllarle perché abbiamo la certezza di essere al sicuro: sono esperienze catartiche, che ci lasciano in uno stato misto di sollievo e piacevole eccitazione.

Nosferatu di Friedrich Wilhelm Murnau

Ma cosa succede quando l’orrore rappresentato è reale? Cosa proviamo di fronte alle fotografie di guerra, per esempio? Susan Sontag non solo se l’è chiesto, ma ha anche risposto, scrivendo un libro imprescindibile: Davanti al dolore degli altri.

Forse proviamo assuefazione: una sorta di anestesia emotiva, perché la nostra sovraesposizione alle immagini crude e violente è sempre più intollerabile. Oppure compassione, che però non basta.

L’estasi atroce che a volte suscita in noi la visione dell’orrore può essere una chiave che ci apre le porte dell’abisso e ci costringe a continuare a fissarlo, a darne testimonianza e infine ad agire davanti al dolore degli altri.

Francisco Goya, Los Desastres de la guerra

#3 - Un libro / Rosemary’s baby

Rosemary aprì gli occhi e vide due occhi gialli, ardenti, avvertì odore di zolfo e di radice di tannis, sentì un alito umido sulle sue labbra, udì i grugniti di piacere e di desiderio e l’ansimare degli spettatori. Non è un sogno, pensò. Sta succedendo veramente.

Guy e Rosemary Woodhouse, una giovane coppia, si trasferiscono nel Bramford, un vecchio palazzo di Manhattan. La loro vita sembra prendere la piega giusta: Guy ottiene la parte che ha sempre sognato e Rosemary resta finalmente incinta. Da quel momento in avanti, la storia si trasforma in un vortice di incubi notturni, vicini di casa inquietanti e premonizioni.

Ira Levin ha scritto un romanzo estremamente oscuro, con cui già nel 1967 parla di violenza psicologica in modo magistrale.

Tradotto in italiano da Attilio Veraldi per Sur, è diventato anche un (gran) film, girato da Roman Polanski nel 1968.


Spuntini

  • Il Science of Scare Project elegge ogni anno i film più spaventosi al mondo (nel 2021 ha vinto Host: un film indipendente di 56 minuti, interamente girato tramite Zoom).

  • Un uragano visto da dentro.

  • Il 17 ottobre era lo Spreadsheet Day, la giornata dedicata ai fogli di calcolo. Ma non sono cose noiose? Mentre noi ce lo domandiamo, Tatsuo Horiuchi usa Excel per dipingere. E il Dataninja Magazine ci spiega perché i fogli di calcolo possono essere cose belle.

    © Tatsuo Horiuchi

  • Conoscete Pelledoca? È una casa editrice specializzata in thriller, noir e mistero che a me piace davvero tanto.

  • Le aurore boreali “cantano”?

  • Cinque libri da leggere secondo Dostoevskij.

  • A quanto pare, quando proviamo orrore, facciamo più o meno questa faccia qui:

    Le Brun, Le espressioni delle passioni dell’anima

Afilorefe torna il 4 novembre, quando c’è la luna nuova.

Se mi scrivete, mi fa piacere!

A presto,
Sara

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