"Il vecchio e il mare" #4: un'idea lunga 15 anni
Prima e dopo il romanzo Premio Pulitzer di Hemingway
Hemingway scrisse Il vecchio e il mare di getto, a Cuba, in preda alla delusione per l’indifferenza riservata dal mondo editoriale alla sua ultima opera: il romanzo Across the River and Into the Trees (“Di là dal fiume e tra gli alberi”).
Ma la storia del libro che gli valse il Premio Pulitzer comincia molto tempo prima, nel 1936, con il reportage On the Blue Water. A Gulf Stream letter (“Sull’acqua blu. Una lettera dalla corrente del Golfo”), che si può ancora leggere sulla rivista Esquire.
L’articolo parla di caccia e di pesca, e contiene un aneddoto a proposito di un vecchio pescatore cubano:
Another time an old man fishing alone in a skiff out of Cabañas hooked a great marlin that, on the heavy sashcord handline, pulled the skiff far out to sea. Two days later the old man was picked up by fishermen sixty miles to the eastward, the head and forward part of the marlin lashed alongside. What was left of the fish, less than half, weighed eight hundred pounds.
The old man had stayed with him a day, a night, a day and another night while the fish swam deep and pulled the boat. When he had come up the old man had pulled the boat up on him and harpooned him. Lashed alongside the sharks had hit him and the old man had fought them out alone in the Gulf Stream in a skiff, clubbing them, stabbing at them, lunging at them with an oar until he was exhausted and the sharks had eaten all that they could hold.
He was crying in the boat when the fishermen picked him up, half crazy from his loss, and the sharks were still circling the boat.
Non vi sembra, in nuce, la trama di The Old Man and the Sea?
Immagino quest’idea restare per anni e anni nella testa di Hemingway – apparire, scomparire, scomporsi e ricomporsi – e risvegliarsi prepotentemente durante un lungo soggiorno a Cuba, mentre lo scrittore trascorre le sue giornate vagabondando per l’oceano, a bordo dell’amata imbarcazione Pilar.
Come d’incanto, un giorno, ecco Hemingway afferrare quella storia che ha ascoltato tanto tempo prima e trasformarla in un romanzo: in poche settimane scrive Il vecchio e il mare.
Consegna il manoscritto al suo editore, accompagnato da queste parole:
Protagonista è la dignità di un uomo giunto all’ultima fase della sua esistenza. Il suo nome è Santiago.
La risposta non si fa attendere e si decide non solo di pubblicare l’opera in forma di libro, ma anche di lanciarla su un numero speciale della rivista Life, che arriva a vendere oltre 5.300.000 copie in 48 ore.
Bonus track: guardare Il vecchio e il mare
Se le parole del romanzo non vi sono bastate, due consigli bonus per gustarvelo anche con gli occhi.
1 - Un cartone animato
Qui sotto trovate un’animazione realizzata e diretta da Aleksandr Petrov: più di 29.000 fotogrammi dipinti a mano su vetro, nell’arco di due anni e mezzo.
La resa della storia è molto emotiva, impressionista, e le atmosfere acquatiche sono rese tramite l’uso massiccio delle sfumature dell’azzurro e del verde bottiglia.
Gli effetti sonori e le musiche – che contribuiscono a circondare la storia di un’aura simbolica – sono a cura di Joanna Moradiellos.
Il film ha vinto il Premio Oscar come miglior cortometraggio d’animazione nel 2000.
2 - Una graphic novel
Thierry Murat, disegnatore e illustratore, ha curato una versione a fumetti del romanzo di Hemingway (in francese: Le Vieil homme et la mer), con cui nel 2017 ha vinto il Prix Littéraire de la Ville de Valognes.
Per sbirciare l’edizione italiana, da questa parte.
Ciao e buona luna gibbosa crescente,
Sara
Grazie Sara! Il graphic novel di Murat mi mancava, ordinato subito in biblioteca.
Io aggiungo il libro a figure senza parole disegnato da Isabella Labate per Kite edizioni.
Cara Sara grazie del bellissimo e struggente cartone animato, ha reso la storia in maniera emozionante e coinvolgente, veramente un capolavoro pari al libro . Buon Ferragosto Un abbraccio Maurena