7 Commenti

Splendida puntata, Sara. Per me la nebbia è quella che compare all'improvviso quando sono in montagna e guardandoci dentro ci può essere qualsiasi cosa. Per me la nebbia è immaginazione.

Grazie per le tante connessioni nebbiose, soprattutto per il corto di Yuri Norstein, che non conoscevo.

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Grazie a te, Andrea, di dedicare sempre un po' del tuo tempo a passare di qui!

P.S.: non ho più ricevuto notifiche sul nostro post-catena-di-poesie. Se ti va di proseguire, ti aspetto il 6 gennaio :)

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È sempre un piacere leggerti, Sara. Avevo risposto alla poesia del 6 ottobre con un giorno di ritardo ma non so se l'avevi vista.

Però possiamo ricominciare, perché mi sembra una cosa molto bella quella della catena poetica.

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Sì, ero tornata il mese dopo a risponderti con grande ritardo, mea culpa (novembre è stato un mese parecchio turbolento, e non sono mai brava a mantenermi in equilibrio nella vita online, quando sono assorbita da quella offline).

Anche a me piacerebbe proseguire, quindi direi che ci stiamo dando ufficialmente appuntamento per il 6 di questo mese...

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Allora mi ero perso la tua notifica di dicembre, ora la recupero e mi preparo per il 6 gennaio 😆

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Ma che puntata meravigliosa, Sara... Grazie di cuore. Non so se la mia anima malinconica e nostalgica si sia sviluppata così a causa delle nebbie milanesi dell'infanzia, ma in tutti gli ambiti del pensiero (nel mio caso, penso alla didattica delle diverse discipline) continuo a rilevare la portata che hanno le descrizioni ambigue della realtà, che svelano celando.

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Grazie a te, Simona, per le tue parole, e per aver sottolineato quanto sia importante – a scuola e nella vita – avere sempre a disposizione uno spazio da esplorare, da costruire e non già dato.

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