Quanto hai viaggiato, che meraviglia!! 😍 I pasteis de nata non si dimenticano, me li sogno ancora la notte 😅😅 è molto interessante la tua personale geografia dei fiumi, non ci avevo mai pensato! Nel senso, non faccio molto caso ai fiumi nei posti che visito, di solito mi rimangono in testa monumenti o librerie particolarmente belle 😅 adesso che ci penso, però, citerei l'Arno a Firenze e il Douro a Porto.
Wooow una geografia delle librerieeee che belloooo!! Potresti fare un articolo con contributi di altre persone che ti suggeriscono librerie o biblioteche in giro per il mondo, sarebbe una cosa stupenda! Ok, mi sto già gasando ahah! Un abbraccio e alla prossima puntata!
Ma certo, ci sto assolutamente!! La mia mail è rociociraldo@hotmail.it (sì, sono un po' retrò e uso hotmail ancora ahah), scrivimi pure quando vuoi, mi fa molto piacere!
Io ho cominciato a fare quei giri super turistici sui traghetti da quando, in visita a Istanbul nel 2013, sfiancata dai continui commenti di venditori e passanti, mi ero rifugiata sul traghetto per una crociera di 2 ore sul Bosforo ed era stata una cosa meravigliosa. Da allora ogni volta che visito o visitiamo un posto o una città, se c'è la possibilità di farlo dall'acqua, lo facciamo sempre! Come cambia la percezione di una città da quell'altra prospettiva! Cosa che mi ero sempre rifiutata perché la consideravo da turista americano, siamo persino andati in gondola a Venezia 😅
Ma pensa! Anche io ho sempre evitato crociere turistiche e simili, ma proprio quest'estate, in Cina, mi sono lanciata e mi sono dovuta ricredere, perché – come dici bene tu – vedere certi luoghi dall'acqua è come entrarci dentro un po' più a fondo.
Il Bosforo è in cima alla mia lista dei desideri: Istanbul è per me una città magica, in cui vorrei tornare presto!
La geografia fluviale (e la geografia in generale) sono congegni di narrazione portentosi.
Leggendoti mi è venuto subito in mente l'albo illustrato "Che cos'è un fiume" in cui Monika Vaicenaviciené intreccia divulgazione e poesia in tante cose che un fiume può essere. E ovviamente ora ci aggiungo "Un fiume" di Marc Martin, che esplorerò in biblioteca.
Una riga non lo può contenere: vuole spazio, movimento, che sia lento e tranquillo o rapido e tumultuoso, vuole cambiamento, continuità, abbondanza, cura, rispetto. Vuole nascere, crescere e andare a finire, unendosi a qualcosa di più grande.
Non avevo mai pensato a una personale geografia fluviale. Ci penserò.
Wow, mi piace molto questa versione più personale e interattiva della newsletter! ❤️
Mi è capitato spesso di pensare a una mia geografia acquatica, ma mai ad una specificamente fluviale. Il Lago (quello con la maisuscola, che ci accomuna) occupa ovviamente un posto centrale: è il panorama della mia infanzia, dei miei anni formativi. I fiumi sono arrivati dopo, scorrono di pari passo alla mia vita adulta. Il Rotte e il Maas (che mi fa strano chiamare Mosa, in italiano) sanno di casa, sono porto sicuro. Gli altri miei posti del cuore sorgono lontano dai fiumi, ma aggiungo alla mia mappa personale il Tamigi, il Liffey e - menzione speciale - l'Allan Water.
A te fiume ogni volta ci incontriamo volgo il pensiero: cullami i ricordi, annega le paure, lavami il grigio che ho dentro. Mi chiedi, ininterrottamente, con la tua voce, di meditare ed io non so ancora ben come rispondere al tuo canto.
I miei fiumi: Aniene perché è il fiume dell'infanzia. Freddo impetuoso selvaggio. Anche ad Agosto rischio ipotermia.
Tevere fiume del presente. Troppo e stato scritto ancora troppo poco è stato fatto.
Mignone, fiume dei percorsi mtb nel viterbese, iniziatico per l'entrata nel gruppo 'figli di un Dio Mignone'.
Nera, cristallino fiume scoperto in una pedalata con ciclabile a Narni poi via verso Terni.
Sangro e Sagittario altri fiumi scoperti in bici in un itinerario che da Minturno Cassino Passo Godi Villetta Barrea Lago di Bomba Ortona ha ripercorso la linea gustav.
L'Arno con le sue spallette e i frittini sulle sponde, il Cecina con la sua tappa al masso delle fanciulle, il Cassibile che non si sa bene se sfocia nel Mediterraneo o nello Ionio, il Verzasca rimasto nelle fantasie.. un abbraccio!
Quanto hai viaggiato, che meraviglia!! 😍 I pasteis de nata non si dimenticano, me li sogno ancora la notte 😅😅 è molto interessante la tua personale geografia dei fiumi, non ci avevo mai pensato! Nel senso, non faccio molto caso ai fiumi nei posti che visito, di solito mi rimangono in testa monumenti o librerie particolarmente belle 😅 adesso che ci penso, però, citerei l'Arno a Firenze e il Douro a Porto.
Anche una geografia delle librerie e delle biblioteche sarebbe super interessante: ora ci ragiono un po' 😃
A Porto non sono mai stata, ma ho letto da qualche parte che l'area attorno al Douro è stata soprannominata "Valle incantata"...
Grazie per essere passata di qui, compagna di pasteis! 💛
Wooow una geografia delle librerieeee che belloooo!! Potresti fare un articolo con contributi di altre persone che ti suggeriscono librerie o biblioteche in giro per il mondo, sarebbe una cosa stupenda! Ok, mi sto già gasando ahah! Un abbraccio e alla prossima puntata!
Colgo un certo entusiasmo! 😃
Ma sai che è una bellissima idea?! Potremmo anche progettare qualcosa del genere insieme, se ti va: nei prossimi giorni ti scrivo in privato.
Un abbraccio anche a te!
Ma certo, ci sto assolutamente!! La mia mail è rociociraldo@hotmail.it (sì, sono un po' retrò e uso hotmail ancora ahah), scrivimi pure quando vuoi, mi fa molto piacere!
Io ho cominciato a fare quei giri super turistici sui traghetti da quando, in visita a Istanbul nel 2013, sfiancata dai continui commenti di venditori e passanti, mi ero rifugiata sul traghetto per una crociera di 2 ore sul Bosforo ed era stata una cosa meravigliosa. Da allora ogni volta che visito o visitiamo un posto o una città, se c'è la possibilità di farlo dall'acqua, lo facciamo sempre! Come cambia la percezione di una città da quell'altra prospettiva! Cosa che mi ero sempre rifiutata perché la consideravo da turista americano, siamo persino andati in gondola a Venezia 😅
Ma pensa! Anche io ho sempre evitato crociere turistiche e simili, ma proprio quest'estate, in Cina, mi sono lanciata e mi sono dovuta ricredere, perché – come dici bene tu – vedere certi luoghi dall'acqua è come entrarci dentro un po' più a fondo.
Il Bosforo è in cima alla mia lista dei desideri: Istanbul è per me una città magica, in cui vorrei tornare presto!
La geografia fluviale (e la geografia in generale) sono congegni di narrazione portentosi.
Leggendoti mi è venuto subito in mente l'albo illustrato "Che cos'è un fiume" in cui Monika Vaicenaviciené intreccia divulgazione e poesia in tante cose che un fiume può essere. E ovviamente ora ci aggiungo "Un fiume" di Marc Martin, che esplorerò in biblioteca.
"Congegni di narrazione portentosi" te lo rubo come titolo per qualche laboratorio/newsletter a tema, con il tuo permesso 🙏🏻
Ma che meraviglia l'albo di Vaicenaviciené: ogni volta che ci scriviamo, poi mi tocca passare in biblioteca o in libreria! 😃
Ma certo, le cose scritte sono di tuttə. Stessa cosa anche per me in questi scambi generativi ("Un fiume" mi sa che arriverà domani in biblio 😉).
Un fiume è la vita che scorre.
Una riga non lo può contenere: vuole spazio, movimento, che sia lento e tranquillo o rapido e tumultuoso, vuole cambiamento, continuità, abbondanza, cura, rispetto. Vuole nascere, crescere e andare a finire, unendosi a qualcosa di più grande.
Non avevo mai pensato a una personale geografia fluviale. Ci penserò.
Questa è pura poesia. Grazie! 💛
Wow, mi piace molto questa versione più personale e interattiva della newsletter! ❤️
Mi è capitato spesso di pensare a una mia geografia acquatica, ma mai ad una specificamente fluviale. Il Lago (quello con la maisuscola, che ci accomuna) occupa ovviamente un posto centrale: è il panorama della mia infanzia, dei miei anni formativi. I fiumi sono arrivati dopo, scorrono di pari passo alla mia vita adulta. Il Rotte e il Maas (che mi fa strano chiamare Mosa, in italiano) sanno di casa, sono porto sicuro. Gli altri miei posti del cuore sorgono lontano dai fiumi, ma aggiungo alla mia mappa personale il Tamigi, il Liffey e - menzione speciale - l'Allan Water.
Ma grazie per questa presenza (ora piango commossa) ❤️
La tua geografia acquatica è una geografia "emissaria", che nasce dal lago e sfocia nei fiumi... Chissà dove ti porterà, ancora?!
P.S.: ora voglio saperne di più sull'Allan Water e sul perché si meriti questa menzione speciale.
A te fiume ogni volta ci incontriamo volgo il pensiero: cullami i ricordi, annega le paure, lavami il grigio che ho dentro. Mi chiedi, ininterrottamente, con la tua voce, di meditare ed io non so ancora ben come rispondere al tuo canto.
I miei fiumi: Aniene perché è il fiume dell'infanzia. Freddo impetuoso selvaggio. Anche ad Agosto rischio ipotermia.
Tevere fiume del presente. Troppo e stato scritto ancora troppo poco è stato fatto.
Mignone, fiume dei percorsi mtb nel viterbese, iniziatico per l'entrata nel gruppo 'figli di un Dio Mignone'.
Nera, cristallino fiume scoperto in una pedalata con ciclabile a Narni poi via verso Terni.
Sangro e Sagittario altri fiumi scoperti in bici in un itinerario che da Minturno Cassino Passo Godi Villetta Barrea Lago di Bomba Ortona ha ripercorso la linea gustav.
Che bello: si percepisce che i fiumi parlano alla tua interiorità.
Mi piace molto anche scoprire questi tuoi itinerari ciclo-fluviali.
Grazie per aver lasciato la tua traccia! :)
L'Arno con le sue spallette e i frittini sulle sponde, il Cecina con la sua tappa al masso delle fanciulle, il Cassibile che non si sa bene se sfocia nel Mediterraneo o nello Ionio, il Verzasca rimasto nelle fantasie.. un abbraccio!
Per le spallette sempre tanto amore 💛
Il Cassibile? Sfocia nel Mediterraneo, o almeno così dicono...